Il Racconto di Anna

Il racconto di Anna

Un viaggio inizia salendo in macchina, prendendo posto nello scompartimento di un treno, sedendosi con eccitazione sul sedile lato oblò di un aereo o più raramente viaggiando a bordo di una nave.

Per me il viaggio a Parigi è iniziato nella mia mente molti mesi prima dell’effettiva partenza, sognando di festeggiare in maniera speciale il mio … esimo compleanno (accidenti a questi giri di boa), con un’esperienza che restasse indelebile e ricca di emozioni.

Dopo anni di vacanze più casalinghe, sentivo il bisogno di approdare in una grande capitale europea, da visitare in lungo e in largo con la mia famiglia per goderne assieme. Ormai i ragazzi sono abbastanza grandi da apprezzare una vacanza del genere, tutta camminate, monumenti e musei, ma soprattutto una vacanza dalla noia.

Ecco quindi che, forte dei racconti di altri amici che avevano visitato molte capitali europee, ho iniziato ad informarmi quanto più possibile circa la meta prescelta: Parigi. Se proprio volevo iniziare da una grande città volevo fosse quella che a mio parere appariva essere la più ricca di fascino, dopo Venezia (si capisce, è la mia città).

All’inizio quando ho iniziato ad informarmi al riguardo mi sentivo un po’ disorientata, ne conoscevo sì la storia ma non riuscivo ad orientarmi nel mare di cose da vedere, mi perdevo nel cercare di capire le distanze da percorrere per visitare monumenti, musei o semplicemente nel districarmi nel complesso, ma efficiente sistema di trasporto.

Deciso il periodo (inizio giugno finite le scuole) con largo anticipo ho fissato i voli, confidando che questo mi desse la possibilità di spuntare delle tariffe più favorevoli. Diversi motori di ricerca consentono di selezionare i voli più comodi come aeroporto di partenza ai costi più contenuti. Nonostante fosse la prima volta che prenotavo online, devo dire che la procedura è risultata semplice e intuitiva.

Sainte Chapelle
Sainte Chapelle

Fatto questo ho iniziato a leggere numerosi blog o racconti su Parigi in internet (fonte generale di informazione un po’ per tutti) sino a quando mi sono imbattuta nel sito Vacanze Parigine, che mi è piaciuto per il taglio concreto e aggiornato che dà tutte le informazioni sulla città. Leggendolo mi sembrava di parlare con un amico che mi consiglia sul da farsi per godere al massimo della città, senza prendere delle cantonate.

Non ho trascurato la lettura di diverse guide per selezionare le mete da visitare prioritariamente, dato che i giorni del mio soggiorno erano solo cinque. Fortunatamente i voli scelti in andata e ritorno mi hanno permesso di sfruttare al massimo le giornate (arrivo alle 8.30, ritorno alle 19.00)

Molto utile mi è stato studiare con attenzione la mappa della città raffrontandola con quella della rete dei trasporti (bus e metro) che si possono scaricare direttamente da internet. Questo mi è servito anche per individuare la zona di Parigi dove cercare un alloggio.

Ho infatti preferito orientarmi nella ricerca di un appartamento piuttosto che di un hotel. Volevo una sistemazione più informale ed economica che mi consentisse di cucinare: con due adolescenti da sfamare mi sarei svenata in qualche bistrot o ristorante e poi con un po’ di organizzazione il tempo impiegato a preparare i pasti può essere veramente ridotto. Tra l’altro mi piace fare le spese dove anche gli i residenti si recano normalmente, mi sembra di partecipare in maniera più vera alla vita della città.

Il racconto di Anna: reggia di Versailles
Reggia di Versailles

Un’altra fonte di informazione è stata un mio collega (al quale va uno speciale ringraziamento) che, avendo fatto l’esperienza di Erasmus a Parigi, è stato bersagliato dalle mie numerosissime domande: dove mi conviene alloggiare, cosa dici va bene il periodo? Mi conviene fare così o colà. È stato molto paziente e mi ha anche aiutato nello scrivere per contattare i proprietari di alloggi. Segnalo quindi questa piattaforma che consente di mettere in contatto chi offre un alloggio con chi lo cerca, si va da una semplice camera ad un appartamento intero. E’ attiva sia in Italia che all’estero, infatti sto già buttando un occhio per Londra.

Si chiama Airbnb e devo dire che ho avuto un’ottima esperienza al riguardo. Il portale è chiaro, si possono selezionare diversi parametri a seconda delle proprie esigenze. Richiede che sia effettuata una procedura di registrazione un po’ macchinosa per chi non è presente sui social, ovvero per chi come me non è iscritto a facebook.

Tutto questo perché vogliono ci sia certezza sull’identità di chi cerca un alloggio. Al tempo stesso ogni alloggio è recensito e le “referenze” si estendono anche ai proprietari come anche agli inquilini. Infatti se tutto va bene sia l’ospite che il proprietario hanno la possibilità di scrivere le proprie opinioni in merito all’appartamento, specialmente se ci sono stati problemi.

Cupola delle galeries Lafayette
Cupola delle galeries Lafayette

Come dicevo, mi sono studiata un bel po’ le modalità di trasporto e consiglio a tutti di acquistare il Passe Navigò Decuverte (PND) ovvero un abbonamento accessibile anche ai turisti, non solo ai residenti, che offre il vantaggio di essere molto più economico rispetto ai pacchetti venduti normalmente ai turisti permettendo di viaggiare su tutti i mezzi (bus, metro, RER e pure la funicolare di Montmartre). Si può viaggiare in tutta la Île de France, il che significa che copre pure il percorso: per gli aeroporti (nel mio caso lo Charles de Gaulle, CDG), per Versailles e Disneyland Paris. Insomma un bel risparmio.

Inoltre in quanto titolari del PND si ottengono sconti significativi anche nel caso si voglia salire a bordo del Batobus, cioè la navetta fluviale che tocca i principali monumenti parigini (Louvre – Champs Élysées – Beaugrenelle – Torre Eiffel – Museo d’Orsay – Saint-German des Prés – Notre Dame – Jardin des Plantes) e che permette di salire e scendere a piacere nella giornata prescelta, ammirando Parigi da una prospettiva diversa. Per fare un esempio, il biglietto giornaliero del Batobus per adulto/bambino è di 17/8 euro (ragazzi dai 3 ai 15 anni), esibendo l’abbonamento si pagano 11 euro.

L’unica accortezza per avere il PND è quella di arrivare provvisti di una foto tessera modello CV (quelle più piccole insomma). Viene rilasciata una duplice tessera: l’abbonamento vero e proprio e questa tesserina di durata decennale, da conservare quindi nel caso si possa tornare. Per non trovarmi in difficoltà ho consultato internet riuscendo a stabilire anche dove erano gli uffici vendita del PND già in aeroporto e, sempre al CDG, avevo già individuato dove acquistare il Paris Museum Pass (PMP). Ha un costo variabile a seconda della sua validità temporale, quindi in base alla permanenza si sceglie quale acquistare: 2 giorni costa 48 € – 4 giorni 62 € – 6 giorni 74 €. È conveniente perché comprende moltissimi monumenti (Louvre, museo d’Orsay ecc.), non la Torre Eiffel ma, soprattutto, in molti siti si ha un accesso diretto senza fare la coda alla biglietteria. Ovviamente si devono passare comunque i controlli di sicurezza.

Insomma dopo aver prenotato volo e alloggio e aver studiato un programma di massima finalmente siamo partiti. Ecco una breve descrizione delle mie giornate parigine, così come le avevo programmate ma anche con gli inevitabili imprevisti che sempre accadono.

Si sa ognuno vive il viaggio in maniera particolare, preferendo fare o vedere cose diverse, è per questo motivo che tutti visitiamo la stessa meta, ma ognuno si porta a casa un ricordo incomparabile della stessa città. Questo è il resoconto della mia visita “unica”.

PRIMO GIORNO

Arrivo puntuale al CDG, sbarco veloce (avevamo solo il bagaglio a mano, siamo partiti “leggeri”) e cartina alla mano ho acquistato il PMP oltre all’abbonamento ai mezzi (il PND). Di lì a poco è partito il RER B, senza particolari disagi nonostante ci fosse una agitazione sindacale in corso. Giunti in appartamento, abbiamo lasciato i bagagli, mangiato qualcosa e ci siamo diretti in centro per visitare la cattedrale di Notre Dame.

La visita è gratuita, la coda lunga ma veloce. Una volta all’interno abbiamo visitato anche il “Tesoro”. A differenza di quanto indicato nelle guide, si paga un biglietto (non una offerta) ovvero 5 € adulti, 3 ragazzi fino ai 15 anni, 1 € per i minori di 12 anni.

Una coda un po’ più lunga ci aspettava all’esterno (stando di fronte a Notre Dame a sinistra) per accedere alle torri. La visita è compresa nel Paris Museum Pass.

Il pomeriggio era ancora lungo e ci ha consentito di visitare in tutta calma anche la cripta archeologica (compresa nel PMP di fronte a Notre Dame) e la Sainte Chapelle (sempre “gratuita” col PMP). Per concludere una passeggiata nel quartiere. Non c’è male come prima giornata.

SECONDO GIORNO

Tutta la giornata è stata dedicata a Versailles, e ne è valsa la pena. Intanto perché è grandiosa la residenza ed altrettanto grandiosa (nel senso di immensa) la tenuta che da lì si diparte. Consiglio scarpe comode e bevande, c’è da camminare.

Usciti dalla stazione Château Versailles Rive Gauche (al servizio della linea C del RER), si attraversa, si prosegue verso destra e dopo pochi minuti a sinistra si apre il viale che porta alla residenza.

Completata la visita all’edificio principale (l’audioguida è compresa nel PMP), abbiamo effettuato una serena sosta all’ombra degli alberi, comodamente seduti su delle panchine per mangiare.

Villaggio di Maria Antonietta a Versailles
Villaggio di Maria Antonietta a Versailles

Abbiamo, quindi, deciso di prendere il trenino per raggiungere il Grand e il Petit Trianon nonché la zona della tenuta di Maria Antonietta (un idilliaco villaggio rurale voluto dalla regina). Per farlo abbiamo utilizzato un trenino il cui costo è di 7.50 per gli adulti e 5,80 per i ragazzi, ben spesi specie al ritorno. Alla sera eravamo, parafrasando una canzone di Carmen Consoli, distrutti e felici.

TERZO GIORNO

Da ogni punto di Parigi, spicca l’asparago di metallo più famoso al mondo, la Torre Eiffel ed è lì che ci siamo diretti la mattina del terzo giorno. Ce la siamo proprio goduta la visita, in tutta tranquillità. Abbiamo raggiunto la vetta della torre con l’ascensore (prezzo per salita completa adulti 17 €) e, con tutta calma, abbiamo ammirato il paesaggio, e letto tutti i tabelloni illustrativi sulla sua storia e sui protagonisti che l’anno costruita.

La discesa abbiamo preferito farla a piedi e lo consiglio perché si apprezza maggiormente la struttura, ammirando la complessità dell’intreccio delle sue travi metalliche. Veramente notevoli le riproduzioni dei disegni del progetto e non erano realizzati di certo con il Cad. Una curiosità: la torre è una struttura elastica e se si fa attenzione la si sente vibrare sotto i propri piedi.

Il primo livello della torre dispone di un ampio spazio per mangiare e bere qualcosa o semplicemente riposarsi, bagni pulitissimi, e, chi non dovesse resistere al richiamo dei souvenir avrà solo l’imbarazzo della scelta.

Il racconto di Anna: Parigi dalla sommità dell’Arco di Trionfo
Parigi dalla sommità dell’Arco di Trionfo

Una volta scesi ci siamo diretti all’Arco di Trionfo (anche questo compreso nel PMP), la visita non impegna moltissimo (oddio ci sono 300 scalini ma oramai eravamo allenati) e quindi ci siamo concessi una bella passeggiata sugli Champes Élysées, condita di macaron e crepes.

Al volo abbiamo preso un bus per Place de la Concorde e in breve siamo giunti appena in tempo per visitare il Museo dell’Orangerie. Provvidenziale sempre il benemerito PMP, senza di cui non avremmo superato la coda.

Non paghi di aver camminato chilometri ci siamo diretti nel regno del lusso, ovvero le galeries LaFayette. Per noi è stato un bel guardare senza toccare ma, insomma, senza rammarico, le cose belle fanno bene all’animo. Con quest’ultima puntata abbiamo chiuso la nostra giornata itinerante.

QUARTO GIORNO

Potevamo andare a Parigi e snobbare il museo più famoso del mondo: il Louvre? Certo che no! Consci che una visita di una giornata è comunque insufficiente (ci sono due piani sotto e tre sopra), abbiamo scelto di selezionare le opere da vedere.

Nike di Samotracia
Nike di Samotracia

Allo scopo avevo con me una pubblicazione apposita sul museo che avevo letto in precedenza e con quella ci siamo diretti in primis a visitare l’ala che ospita la pittura italiana (Gioconda, Caravaggio, Raffaello ecc…).

Abbiamo poi seguito un itinerario in modo da incontrare mano mano le opere che non volevamo perdere: la Nike di Samotracia, la Venere di Milo, gli appartamenti di Napoleone III, soffermandoci ad ammirare il Sarcofago degli Sposi di fattura etrusca, proseguendo fino ai saloni che ospitano le antichità egizie (Scriba seduto).

A questo punto era già pomeriggio inoltrato, siamo usciti a rivedere il sole e a passeggiare lungo la Senna.

Con l’occasione abbiamo voluto vedere Parigi da un’altra angolazione ossia navigando a bordo del batobus. Per nostra fortuna eravamo già a bordo quando è iniziato un violento acquazzone e così abbiamo fatto il giro tre volte prima di deciderci a scendere. Un piccolo imprevisto che non ci ha tolto buonumore, Parigi è fantastica vista dall’acqua, sentendo lo scrosciare dell’acqua sul tetto.

QUINTO e ULTIMO GIORNO

Basilica del Sacro Cuore a Montmartre
Basilica del Sacro Cuore a Montmartre

Fatti i bagagli, abbiamo lasciato libero l’appartamento e dato che l’aereo era in partenza in serata, abbiamo deciso di lasciarli presso il deposito bagagli alla Gare du Nord, che all’arrivo avevo già individuato.

Liberi dai nostri trolley abbiamo trascorso la mattinata al Sacro Cuore. Ammirare il panorama e la basilica è stato molto suggestivo perché ad allietare il tutto non c’era musica fracassona, ma un musicista che suonava l’arpa: molto adatto al contesto.

Ci siamo diretti quindi nel Quartiere Latino che ospita i giardini del Luxemburg.

È un quartiere molto elegante, i negozi e i caffè veramente chic (a proposito il miglior caffè italiano lo abbiamo bevuto lì).

Non ci siamo fermati a lungo nei giardini purtroppo. Dovevamo recuperare i bagagli ed andare in aeroporto. Come detto c’era una sciopero sulle linee RER, con una riduzione delle corse, pertanto non abbiamo voluto correre rischi e con calma ci siamo avviati.

Un aspetto che mi ha piacevolmente stupito è stato incontrare persone che mai e poi mai avrei detto che parlassero italiano, invece in più di un’occasione ragazzi di colore hanno iniziato a chiacchierare con noi, come anche una simpatica signora romena che aveva vissuto in Italia e che adesso per lavoro si trovava a Parigi. Quindi attenzione quando si parla e commenta.

Un altro aspetto positivo che ho riscontrato è stata la nutrita presenza di ragazzi e ragazze, oltre alle forze di polizia e di sicurezza, presenti in molti luoghi pubblici, specie nelle stazioni e nella metropolitana, a disposizione dei visitatori per dare informazioni e indicazioni di ogni tipo: veramente una bella e utile accoglienza.

Rientrare a casa con un volo serale ci ha aiutato a continuare a sognare di essere ancora a Parigi. Solo la mattina dopo, svegliandoci nei nostri letti, abbiamo realizzato che questo viaggio si era concluso. Qualche amico mi ha detto che a forza di leggere ed informarmi avrei perso lo stupore nel vedere dal vivo la città, direi che per me non è stato così, anzi. E’ stato come vivere l’attesa di una festa, essa stessa è parte dell’esperienza.

Parigi val bene una messa, ha detto un re in passato, aggiungo io Parigi vale molte visite, alla scoperta di tutte le sue bellezze storiche e del suo stile di vita.

Tutte le immagini presenti in questa pagina

sono state gentilmente messe a disposizione da Anna

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