
Dopo più di sei anni di attesa anche le torri della cattedrale di Notre Dame sono state riaperte alla visita e, dalle prime immagini, sembra esserne valsa la pena!
La riapertura ufficiale è avvenuta in occasione della 42° edizione delle Giornate Europee del Patrimonio, il 20 e il 21 settembre 2025. A seguire le torri sono tornate visitabili stabilmente a partire dal successivo 24 settembre.
La maggiore attesa è stata ampiamente ripagata perché è stato organizzato un nuovo percorso di visita con un allestimento che renderà la visita ancora più bella e suggestiva rispetto al prima del tragico incendio del 15 aprile del 2019.
Differenza fra “gargoyle” e “chimere”: i primi sono dei doccioni atti a far scaricare l’acqua piovana lontano dalle mura e sono di origine medievale; le chimere hanno una funzione decorativa e vennero installate in corrispondenza della campagna di restauro avvenuta alla metà del diciannovesimo secolo.
Attenzione: la visita non è per tutti!

La visita delle torri di Notre Dame comporta la salita e la discesa di 424 gradini, spesso lungo irte e strette scale a chiocciola come quelle mostrate nella foto a lato e in questo vecchio video del 2017.
Fortunatamente è stato studiato un nuovo percorso di visita, che descriverò fra poco, che consente di spezzare lo sforzo sfruttando “aree di sosta” più o meno comode.
Foto a lato: © CMN
Questo comunque non toglie che la salita e la discesa (che io trovo più insidiosa) rappresentino comunque uno sforzo fisico e mentale da non prendere alla leggera. La visita, difatti, viene sconsigliata alle persone che presentano una particolare condizione di fragilità. Sono inoltre assenti dei servizi igienici dedicati ai visitatori.
Informazioni pratiche
Visitare le torri di Notre Dame è possibile solo prenotando l’ingresso sul sito ufficiale, fissando in anticipo una data e una fascia oraria d’accesso.
Questa operazione è obbligatoria sia che si debba acquistare il biglietto (dal prezzo di 16 euro) o che si goda del diritto di ingresso gratuito. Quest’ultima possibilità è garantita a:
- tutti i minori di 18 anni
- i visitatori di età compresa fra i 18 e i 25 anni residenti nello Spazio Economico Europeo (Italia compresa)
- i disabili con i loro accompagnatori (uno soltanto)
- i possessori del Paris Museum Pass
- la prima domenica da novembre a marzo
- durante le Giornate Europee del Patrimonio (svolte durante il terzo fine settimana del mese di settembre)
Le torri di Notre Dame sono disponibili alla visita tutti i giorni (eccetto: il primo gennaio, il primo maggio e il 25 dicembre) coi seguenti orari:
- dalle 9:00 alle 23:00, dal primo aprile al 31 ottobre
- dalle 9:00 alle 17:30, dal primo novembre al 31 marzo
Gli ingressi possono avvenire fino a un’ora prima della chiusura. In caso di condizioni meteo avverse potrebbe venir negato l’accesso (nel caso sarebbe predisposto il rimborso dei biglietti acquistati tramite il sito ufficiale).
Il nuovo percorso di visita
La visita ha una durata di circa cinquanta minuti ed è divisa in tappe. A causa degli spazi ristretti la visita si effettua in piccoli gruppi e non è “libera”: dopo aver sostato per un po’ presso un punto di interesse si viene invitati a procedere oltre per dare modo al gruppo successivo di arrivare, così fino all’uscita.
TAPPA 1. L’ingresso avviene attraverso la torre Sud, quella che si trova sulla destra guardando la facciata principale della cattedrale. Dopo aver presentato la prenotazione (in forma cartacea o su smartphone) si dovrà superare un controllo di sicurezza prima di poter procedere alla salita.
TAPPA 2. Dopo un centinaio di gradini si ha modo di fare una prima sosta in una piccola sala detta “salle basse” che accoglie:
- un piccolo negozio di souvenir dove è possibile anche acquistare una copia del romanzo “Notre Dame de Paris” di Victor Hugo (in francese o in inglese)
- due modellini in scala dell’intera cattedrale e del complesso delle torri
- due esemplari di chimere che, scampate all’incendio, non possono essere più esposte all’esterno

© David Bordes – CMN
TAPPA 3. Si torna a salire utilizzando la stessa scala a chiocciola in pietra. Una ottantina di gradini conducono nella spettacolare “salle des Quadrilobes”, una sala che si estende in alto fino al soffitto della torre campanaria attraverso un’intricata foresta di travi in legno.
La sala è dominata da una imponente scala a chiocciola in legno di rovere (in alto), una favolosa opera d’artigianato realizzata durante la fase di restauro. Tramite questa stessa scala si accede al primo affaccio sull’esterno.

Questo lato della “galerie des chimères” non è più visitabile
TAPPA 4. Salendo dalla scala a chiocciola in legno si giunge in una piccola “area d’attesa”: lì si attende che il gruppo che ci precede scenda dalla cima della torre visto che c’è solo una scala che consente la salita / discesa. Poco male perché si ha modo di prendere fiato e di avere un primo approccio con la vista dell’esterno.
Questa sala dà su una balconata posta a 46 metri d’altezza e che affaccia sulla riva sinistra della Senna: in lontananza si può ammirare il Panthéon.
ATTENZIONE: è possibile che, in base alla posizione del gruppo precedente, si possa o meno sostare sulla balconata e quindi ammirare il panorama. Non preoccuparti nel caso non fosse permesso, si avrà modo di farlo una volta discesi dalla cima della torre (ne parlerò fra poco alla voce “tappa 4 bis”).
TAPPA 5. Si sale nuovamente, fino ai 69 metri d’altezza della cima della torre Sud, tramite il proseguimento della stessa scala a chiocciola in pietra che si è scalata in precedenza.
In cima il panorama a 360° sulla città è stupendo, meglio ancora se al tramonto. Da lì è possibile vedere la cosiddetta “flèche” (la guglia), tornata a sormontare il tetto della cattedrale dopo il crollo avvenuto in seguito all’incendio del 2019.
L’unico inconveniente è che la visita è a tempo: si hanno a disposizione solo cinque minuti poi si viene invitati (con una certa solerzia) a scendere per dar modo al gruppo successivo di salire.

Foto di: Federico Moroni – Licenza: alla foto originale è stata aggiunta la cornice
TAPPA 4 BIS: come già accennato, tornati sulla balconata di prima, si ha la possibilità di ammirare diversi esemplari di chimera oltre al panorama sulla riva sinistra della Senna (con vista dalla torre Eiffel alla chiesa di Saint Sulpice, dalla torre Montparnasse alla Sorbona e fino a ben oltre il Panthéon e la chiesa Saint Étienne du Mont).
TAPPA 6. La visita alle torri di Notre Dame non sarebbe la stessa senza “incontrare” le sue campane più grandi e importanti: Emmanuel (fusa nel 1686, con un peso di circa 13 tonnellate) e Marie (fusa nel 2013 e con un peso di circa 6 tonnellate). Queste campane suonano solo in occasioni solenni mentre quelle presenti nella torre Nord, più piccole, suonano tutti i giorni.
NOTA: benché “Notre Dame de Paris” (del 1831) sia ambientato nel Medioevo, quindi prima della fusione di “Emmanuel”, è possibile che Victor Hugo abbia preso come modello quella campana per la “Jacqueline” tanto cara a Quasimodo.
TAPPA 7. Proseguendo la visita si giunge nella cosiddetta “cour des citernes”: una piccola corte che si trova fra le due torri, proprio al di sopra del rosone della facciata principale della cattedrale. Tramite questa corte è possibile:
- dare uno sguardo approfondito sulla struttura (“charpente”) che compone il sottotetto della cattedrale
- ammirare, alzando lo sguardo, alcuni esemplari di gargoyle (che hanno funzione di “doccione”) e chimera
- osservare il panorama sulla città attraverso il pregevole colonnato
TAPPA 8. Dalla corte si passa all’interno della torre Nord, in una sala in cui si trova una campana “da esposizione” (non suona più), denominata “Denise David”, dal ragguardevole peso di 767 kg, fusa nel 1856 ai tempi della campagna di restauro di Viollet Le Duc.
TAPPA 9. Da questa sala si prende la via verso l’uscita discendendo due scale a chiocciola: la prima in legno e la seconda in pietra. Lungo la discesa si viene accompagnati da una composizione sonora ed eventualmente dallo scampanio delle campane.


Lascia un commento